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Parliamo di progettazione antisismica
"Che ci piaccia o no, nel momento in cui firmiamo il progetto di un edificio, stabiliamo la probabilità che esso venga distrutto da un terremoto". Questa massima, che negli anni mi è stata impartita in diverse forme da professori, specialisti, e tecnici di varia caratura, riassume in maniera concisa un aspetto fondamentale della progettazione antisismica: il metodo probabilistico. Studiato a livello accademico nell'ambito della progettazione strutturale da diverse decadi, e recepito nella nostra normativa solo negli ultimi anni, il metodo probabilistico si contrappone idealmente ai metodi deterministici, e consiste nel progettare in funzione di determinate probabilità, sia che si tratti delle proprietà di un materiale, che della probabilità che una certa intensità sismica venga superata. A ben vedere, dunque, tale metodo altro non fa che adattare meglio il nostro modello ideale alla realtà, che evidentemente non può essere racchiusa nelle strette maglie di un improbabile approccio deterministico. E' evidente, in quest'ottica, che a prescindere dal criterio progettuale, tutti gli edifici esistenti hanno una determinata probabilità di crollare in occasione di un forte evento sismico; il nostro obiettivo, naturalmente, nel progettare un nuovo edificio od anche un intervento di miglioramento sismico, è che tale probabilità sia il più possibile vicina allo zero.
Dunque che senso ha quando sentiamo parlare, in tv, sui giornali, ed in generale sui media, di "edificio antisismico"? Per la verità poco, o nessuno. Non esiste infatti un edificio in grado di resistere ad eventi sismici di qualsiasi intensità, così come non esiste un edificio che non presenti un seppur minimo grado di resistenza al sisma; esistono soltanto, come detto, probabilità più o meno elevate che l'edificio sia in grado di resistere. E' evidente, tuttavia, che un edificio progettato con le ultime norme tecniche presenti un grado di sicurezza sufficientemente elevato; così come, in linea di massima, sappiamo che edifici con più di un secolo di storia, sui quali non siano stati effettuati interventi mirati, non avranno un comportamento eccellente nei confronti del terremoto. Ma che dire degli edifici con qualche decina di anni sulle spalle? In tal caso una prima indicazione può fornircela un dato importante, ovvero sapere se, all'epoca di realizzazione, il comune in cui si trova fosse o meno classificato come sismico. Questo dato è importante perché ci indica se l'edificio è progettato tenendo conto o meno dell' eventualità che avvenga un terremoto. Attenzione, non significa che l'edificio sia "antisismico" (termine che, come detto, ha un significato relativo), né tantomeno che esso sia adeguato alle norme attuali; è comunque un aspetto importante, che ci consente di avere un primo inquadramento delle caratteristiche dell'edificio e dei criteri progettuali. Ci dice se, almeno, chi l'ha progettato ha dovuto necessariamente prevedere una certa resistenza al terremoto. Ecco che allora entra in gioco la classificazione sismica del territorio italiano, determinata negli anni da un susseguirsi disarticolato di leggi, regi decreti, ordinanze, quanto mai complesso. E' per questo che, sperando di fare cosa utile, con uno sforzo di raccolta dati e sintesi intendo pubblicare, regione per regione, l'elenco dei comuni con il relativo anno di prima classificazione.

Ritengo doveroso fornire le seguenti raccomandazioni:
- Per quanto abbia prestato la massima cura nel reperire i dati e sistemare le tabelle, non posso garantire l'assenza di refusi; spesso le fonti che ho utilizzato sono tabelle predisposte dalle regioni, anch'esse non immuni da possibili errori.
- L'anno di prima classificazione è indicativo, nel senso che indica quando la relativa legge o decreto sono stati promulgati; l'entrata in vigore (e il conseguente obbligo di progettazione antisismica) può variare anche di molto, e non mi è stato possibile per ogni singolo provvedimento verificare l'effettiva data. Ad esempio, l'OPCM 3274 del 2003, che classificava per la prima volta l'intero territorio italiano come sismico, tra proroghe varie è entrata in vigore soltanto il 23/10/2005)
- Mi preme ribadire che il fatto che un edificio sia stato realizzato post-classificazione non significa che lo stesso non possa presentare criticità anche rilevanti.
- Le tabelle hanno puro scopo divulgativo e non sono da intendersi come riferimenti normativi. Si raccomanda prima di intraprendere qualsiasi decisione di consultare un tecnico.